Esercizi di presenza mentale
Ecco alcuni esercizi e approcci alla meditazione. Malgrado siano esercizi relativamente semplici, sono la base su cui costruire tutto il resto.
Osservare se stessi
Sedete da soli in una stanza buia, in riva a un fiume di notte o in qualunque altro posto solitario. Cominciate a prendere contatto con il respiro. Concepite questo pensiero: “Ora indicherò me stesso con un dito”, ma invece di indicare il vostro corpo puntate il dito nella direzione opposta. Contemplate voi stessi come se foste al di fuori della vostra forma corporea. Contemplate la vostra forma corporea riconoscendola in ciò che avete davanti agli occhi: negli alberi, nell’erba e nelle foglie, nel fiume. Siate consapevoli della vostra presenza nell’universo e della presenza dell’universo dentro di voi: se l’universo è, voi siete, se voi siete, l’universo è. Non c’è nascita. Non c’è morte. Non c’è venire. Non c’è andare. Conservate il mezzo sorriso. Restate sul respiro. Meditate per dieci o venti minuti.
Il sassolino
Mentre sedete immobili respirando lentamente, immaginate di essere un sassolino che affonda in un limpido corso d’acqua. E’ un movimento del tutto involontario. Lasciatevi andare a fondo fino a posarvi sulla sabbia accogliente del fondale. Continuate a meditare sul sassolino finché la mente e il corpo non si rilassano completamente: un sassolino che giace sulla sabbia. Conservate questo stato di gioia e di pace per mezz’ora, sempre osservando il respiro. Nessun pensiero sul passato o sul futuro può strapparvi alla pace e alla gioia di questo momento. L’universo esiste nell’attualità del presente. Nessun desiderio può strapparvi a questa pace, neppure quello di diventare Buddha o di salvare tutti gli esseri. Sappiate che diventare Buddha o salvare gli esseri è possibile solo a partire dalla pura pace del momento presente.
Da la pratica della presenza mentale tich nath han
Meditazione
La pratica della presenza mentale
La pratica della presenza mentale insegnata dal maestro di meditazione zen Thich Nhat Hanh sottolinea il ritorno al respiro consapevole, in ogni istante della propria vita, per potersi fermare (samatha) e guardare in profondità (vipasyana). La meditazione seduta, ma anche la meditazione camminata, la meditazione del lavoro, la meditazione del pasto, la consapevolezza nel mettersi in comunicazione con gli altri, sono alcuni dei mezzi abili per poter assumere uno stile di vita “meditativo”.
Thich Nhat Hanh esorta inoltre a essere totalmente attenti e consapevoli in tutti i momenti della giornata – sia quando si lavora che quando si cucina, si lavano i piatti o si va in bagno e a fare attenzione ai piccoli richiami che ci aiutano a far tornare al “qui e ora” la mente sempre distratta. Ogni volta che suona una campana o il telefono si respira tre volte, con la raccomandazione di sorridere (anche se si è tristi, perché il sorriso influisce sullo stato d’animo), e si recita in silenzio una breve poesia: